Descrizione
Sono ormai numerosi i laboratori che si svolgono nelle scuole sui temi della prevenzione della violenza di genere, sull’analisi del linguaggio sessista delle pubblicità e sulla cultura della diversità. Non solo, è cresciuta, negli ultimi tempi, la domanda di interventi formativi, in ambito aziendale, sul diversity management. Se, insomma, si assiste sulle pagine di cronaca ad un aumento dei casi di femminicidio, di omofobia, di intolleranza verso le persone che provengono da altri paesi c’è anche chi, nel contempo, cerca di progettare interventi che consentano di sviluppare quelle competenze sociali che sono indispensabili perché una persona sia in grado di esercitare il proprio diritto di cittadinanza e di riconoscere analogo diritto a tutte le altre persone.
Sono temi complessi, spesso contigui, non facili da trattare perché chi si riconosce in una cultura sessista, omofobica e razzista fa molta fatica ad abbandonare i suoi presupposti e ad adottarne altri.
Le autrici da subito accantonano la modalità della lezione frontale a favore della maggiore interattività possibile. Non solo, scelgono, il più delle volte, di “accontentarsi” di instillare un dubbio, di produrre una crepa nel muro dell’intolleranza, di sorprendere con la logicità insita nella totale accettazione dell’altro e dell’altra indipendentemente da genere, identità sessuale o paese di appartenenza: accettare senza riserve si traduce nell’esperienza della condivisione, nell’accettazione di se stessi e se stesse.
Da qui l’uso di giochi, esercitazioni, simulate. L’efficacia di questi metodi è ben nota. In questo volume le autrici raccolgono esercitazioni già note ma che, in molti casi, modificano per adattarle ai temi affrontati, ed esercitazioni ideate a partire da riflessioni e reazioni di tante persone incontrate in aula.